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Verso la XVII Assemblea Ordinaria Diocesana
(6-8 marzo 2020)

Carissimi amici e soci di Azione Cattolica,
con il week-end vissuto presso l’Oasi Santa Maria in Cassano, lo scorso 31 agosto e 1 settembre, abbiamo ufficialmente avviato il percorso di discernimento comunitario che entrerà nel vivo con le assemblee parrocchiali, culminando nei lavori della XVII Assemblea Diocesana Ordinaria in programma dal 6 all’8 marzo 2020.

Come auspicato dal Centro Nazionale, vogliamo vivere questo appuntamento non come mera formalità a cui dobbiamo assolvere, ma come occasione propizia per attivare ad ogni livello, parrocchiale e diocesano, un cammino di discernimento comunitario in cui mettere in condizione tutti, dai più piccoli ai più grandi, di poter dare il proprio contributo di preghiera, pensiero e azione per una AC all’altezza della sua vocazione e delle sfide del nostro tempo.

Ci introduce provvidenzialmente, in questa ultima parte del triennio, il terzo dei verbi che gli Orientamenti Nazionali per 2017-2020 ci hanno consegnato: “abitare”. Risuonano ancora in noi le parole di don Tony Drazza, durante lo scorso week-end diocesano, e il suo invito ad avere il coraggio anzitutto di “abitare se stessi”, cioè di accogliere la sfida a “stare dentro” la propria umanità, fin negli angoli più nascosti e fragili; perché solo così, aggiunse in quella occasione la dott.ssa Chiara Scardicchio, “sentiremo il dolore proprio e singolare di chi ci è accanto”.

Parafrasando, mi permetto di dire che se la nostra Associazione diocesana vuole abitare il proprio tempo, così da essere capace di sentire il “dolore proprio e singolare di tutti”, deve anzitutto avere il coraggio di dirsi con chiarezza a “che punto è” e “per chi è”; “dove” ha riposto il suo cuore e quale è il “fuoco” che le arde dentro, così da rendere la sua proposta viva e attuale, per tutti e per ciascuno, nella Chiesa e nel Mondo.

In questo sincero lavoro di verifica, però, non dobbiamo commettere l’errore di curvarci su noi stessi, rischiando sterili piagnistei o, peggio, rese dei conti. Impariamo a tenere alto lo sguardo sull’orizzonte della storia che abitiamo. Intorno a noi ci sono questioni e attenzioni che non possiamo trascurare: il dramma del popolo curdo, la questione dei migranti, la questione ambientale, il sinodo sull’Amazzonia, la vita delle nostre chiese e comunità locali, l’appuntamento con le Chiese del Mediterraneo che si terrà proprio a Bari, due settimane prima della nostra Assemblea. Come laici di AC dobbiamo educarci ad allargare il nostro sguardo e il nostro cuore perché tutto l’umano sia l’orizzonte nel quale interrogarci e impegnarci.

Tutti i momenti comunitari e di settore, pertanto, a livello parrocchiale e diocesano, divengano occasione propizia per confrontarsi, imparando a “dialogare senza litigare, giudicare (i fatti) senza semplificare, decidere senza assolutizzare”, parole usate dal nostro presidente nazionale Matteo Truffelli.

Tra questi, mi permetto di segnalare alcuni importanti appuntamenti, a cominciare dalla Scuola Unitaria di lunedì 21 ottobre che vedrà la partecipazione di S.E. mons. Gualtiero Sigismondi, assistente unitario di AC.

Poi, domenica 27 ottobre, toccherà alla ACR che quest’anno ricorda i suoi 50 anni dalla nascita, proprio in concomitanza con i 50 anni del “nuovo” Statuto di AC, approvato nel 1969, con cui è stata ridisegnata l’intera struttura associativa, ribadendone le scelte fondamentali ed essenziali. La tradizionale “Festa del Ciao”, vissuta a livello diocesano, sia occasione per dare la parola ai più piccoli e per farli partecipi del confronto comunitario attraverso l’EDR.

Domenica 10 novembre, invece, saranno i giovanissimi e i giovani a inaugurare il nuovo anno associativo, interrogandosi su come e con quale stile “abitare questo tempo”. Inutile dire che è indispensabile il loro apporto di riflessione e di entusiasmo, perché loro non sono il “futuro”: ad essi appartiene già il presente ed è con loro che dobbiamo viverlo e, per quanto ci possiamo riuscire, provare a cambiarlo.

La festa dell’Immacolata, pertanto, giorno nel quale per sentita tradizione e non folklore, tutti saremo invitati a rinnovare al nostra adesione, non alla AC, ma a Cristo e alla Chiesa attraverso l’AC, ci veda tutti vibrare all’unisono nella preghiera, presbiteri e laici, grandi e piccoli, e chiedere alla Vergine Maria, madre del buon consiglio, di accompagnarci e confermarci nel cammino di discernimento.

Buon cammino e buon discernimento, bella famiglia di Azione Cattolica di Bari-Bitonto!

Bari, 21 ottobre 2019

 

Don Giosy Mangialardi, Assistente Unitario
Tonico Colagrande, Presidente Diocesano