È possibile costruire un futuro di pace?
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È il tema della #summerschool 2019, dal titolo: “Building future on peace”.
Ad Assisi una quarantina di ragazzi e ragazze da tutta Italia stanno riflettendo insieme su come costruire la pace, a partire dal nostro quotidiano.
Riflettere sulla pace significa innanzitutto conoscere le realtà che ci circondano: dalle associazioni locali, alle città, all’Europa, al mondo.
È così che si costruisce la pace, «cambiando paradigma»; imparando che l’accoglienza non solo è possibile, ma certe volte utile e anche inevitabile. È il caso della Onlus “Sale della Terra” che gira l’Italia con un camper, chiamato Ventotene. La loro missione è spiegare che Welcome significa Welfare. Attraverso l’accoglienza di alcuni migranti i comuni più piccoli, abbandonati, quasi in via di estinzione, possono salvarsi e salvare. Generare processi non è mai né facile né immediato, ma affrontando le sfide di questi tempi con coraggio e pazienza, abbandonando i social e tornando ad “abitare” le piazze, stanno ottenendo risultati notevoli rispetto al contesto storico nel quale si muovono.
Anche l’Europa ha un ruolo centrale. Nonostante le tante critiche che le si possono muovere, ha giocato un contributo determinante nel mantenere lo scenario europeo in pace. Nata dalla guerra per prevenirne altre, ha mantenuto la pace per oltre 70 anni, periodo più lungo di sempre per gli stati europei. Bisogna però stare attenti perché c’è chi gioca a disgregare l’unità raggiunta con fatica.
E per farlo è necessario promuovere una cultura della pace, a partire da un linguaggio che veicoli i messaggi corretti, soprattutto in politica, troppo proiettata all’aggressione anziché alla comprensione delle ragioni dell’altro. L’inquinamento del linguaggio e la degenerazione dei contenuti sui social ci ha fatto dimenticare che è dal confronto con l’altro, cogliendo i fondamenti del suo pensiero, che si può crescere e trovare l’unità nella diversità. E «Unione nella diversità» è il motto proprio dell’Unione Europea.
Una delle sfide più importanti del futuro è proprio quello di rilanciare il progetto di un’Europa davvero unita, più forte dei nuovi nazionalismi che la vogliono divisa e più debole, riscoprendo i valori cristiani della fraternità e della solidarietà.
VITO LONGO, parrocchia San Nicola, Mola di Bari